Intervista. Parliamo di cooperazione;
1). Si prospetta all'orizzonte una trasformazione del quadro geopolitico globale. Cina e Russia hanno accantonato, in materia di cooperazione estera, la valuta USA e sostituita immediatamente con quelle rispettive nazionali. Cosa dobbiamo aspettarci ?
Un ridimensionamento graduale, lungo un
periodo di 20-30 anni, del potere americano. Una redistribuzione del potere.
«La natura ha orrore del vuoto.» Questa massima è particolarmente valida quando
si parla di politica. Il vuoto americano verrà colmato almeno in parte dai
BRICS, dalla SCO e da altre entità multipolari. Anche l'Europa verrà
ridimensionata, forse in maniera più brutale, a meno che non molli la nave che
affonda e si agganci al treno sino-russo-indiano che al momento sta accelerando
la corsa verso un mondo il cui asse non è più imperniato su Washington.
2). Parliamo della Repubblica Islamica dell'Iran, grande
partner strategico di Russia e Cina. Da diversi anni sta sviluppando
un'economia nazionale, interna, da fare invidia al mondo occidentale. Ha
riconquistato la sovranità economica, persa anni fa con l'idea di rivoluzione
colorata supportata da Langley, con l'operazione Ajax, cosa rimane di quella
macchia d'olio ?
Credo di poter dire che, alla fine, le manovre angloamericane si siano
rivolte contro loro stessi. Hanno sovvertito il governo democratico di "Mossadeq",
ma poi dopo circa un quarto di secolo si ritrovarono Khomeini al potere. E,
adesso, hanno comunque di fronte un Iran forte, patriottico, disposto a combattere
al fianco della Siria e vicino ai russi. La dimostrazione che se un popolo non
è corrotto dall'american way of life, i colpi di stato non hanno mai effetti
davvero duraturi. Pensiamo anche al duo (Gorbacev-Eltsin) in Russia. Dopo
qualche anno di sottomissione, la Russia è ritornata alla ribalta, più forte
che ma, con Vladimir Putin. Pertanto credo che
l'Iran di oggi sia uscito rafforzato da tutto ciò.
3). Poche
righe sullo scandalo Fifa ?
È uno scandalo a orologeria. La violenza con cui gli USA hanno agito,
arrogandosi il diritto di imporre a vari Paesi di estradare funzionari
coinvolti nello scandalo, tradisce tutta la frustrazione dei loro dirigenti.
Gli americani accettarono che i mondiali del 2018 si svolgessero in Russia, in
cambio della promessa che a loro sarebbero toccati quelli del 2022. Poi il
Qatar riuscì a strappare l'assegnazione di questi ultimi, con metodi poco
puliti, e agli americani, che nel frattempo hanno incassato varie batoste ben
più serie (Siria, Crimea, Donbass, oltre al crescente numero di Paesi che ha
aderito alla SCO, per non parlare di quelli che si sono infilati nella nuova
banca cinese, compresi fedelissimi alleati USA come l'Inghilterra e
l'Australia) pare siano saltati i nervi.
Vogliono farsi assegnare il mondiale, certo, ma vogliono sopratutto danneggiare
la Russia, isolandola, dal momento che non riescono a piegarla al loro
volere. Difficile però dire dove termini
la rabbia genuina e dove cominci il calcolo. Infatti difficilmente riusciranno
a piegare la Russia attraverso il
calcio, quando sono fallite la guerra contro il rublo e quella contro il
petrolio.
http://albainternazionale.altervista.org/
RispondiEliminaUn'avviso a tutti i lettori di questo blog. Raggiungete il link (sopra).