mercoledì 28 ottobre 2015

I ribelli siriani hanno un buon palato


Il principe saudita e i suoi quattro complici.

Foto di "Palestina Felix".

So many freedom pills
"Il carico di stupefacenti saudita"

Cosa hanno in comune i piloti giapponesi dei kamikaze, gli statunitensi e i siriani ? Un amore profondo per l'anfetamina, certamente.

Ma, purtroppo, l'anfetamina non nasce sugli alberi. Invece, stranamente è capitato che, l'anfetamina arrivasse in grosse scatole di cartone spedite su un jet privato di un principe saudita

Stupiti ? Non lo siate. Ecco i dettagli della notizia:

"Un principe saudita è stato fermato presso l'aeroporto di Beirut, in Libano, per la detenzione di circa due tonnellate di anfetamina nel suo jet privato destinato ai ribelli siriani. Il principe Abdel Mohsen Bin Walid Bin Abdulaziz ed altri quattro uomini sono stati fermati."

Saudi prince has been detained at Beirut airport in Lebanon after two tons of an amphetamine drug popular with Syrian rebels was found on a private jet. Prince Abdel Mohsen Bin Walid Bin Abdulaziz and four other men were held after what was described as the biggest ever drugs bust at the city’s main Rafik Hariri International Airport, according to local media and security sources.
Source: Russia Insider

L'aereo era rivolto in Arabia Saudita, ma si sa in realtà dove dovevano arrivare tali tonnellate di droga: E' la droga per i combattenti dello Stato Islamico, Al-Nusra, ISIS, Al-Qaeda.

Bisogna precisare inoltre, che durante la guerra civile in Libia, Muammar Gheddafi dichiarò che i giovani libici stavano in realtà aumentando la produzione di droghe e dei vari stupefacenti.

NCB - Gheddafi. 

Abbastanza strano. Oggi la Libia è meta preferita per i vari gruppi satelliti di Al-Qaeda. Che coincidenza.

Daily Mail


"I ribelli siriani hanno un buon palato"

L’Ucraina usa gli aiuti occidentali per sponsorizzare il terrorismo


Lo scorso fine settimana il team di "CyberBerkut" ha rivelato un'altra sconvolgente storia. Si è scoperto che alti funzionari ucraini abusano dell'assistenza militare occidentale, per riequipaggiare la Guardia Nazionale ucraina (la polizia) organizzando una rete di grossisti internazionali per riesportare tali armi in Medio Oriente, dove molto probabilmente appaiono nelle mani dei gruppi filo-sauditi che operano in Siria e altri punti caldi.

Secondo i documenti il 14 aprile 2015 il presidente dell'azienda per il commercio di armi polacca Level 11 Ltd, Pawel Krzykowski, contattava Anton Gerashenko, deputato del parlamento ucraino, Rada e consigliere del ministro degli interni ucraino Arsen Avakov, chiedendogli di fare pressione su Aleksandr Turchinov, segretario del Consiglio Nazionale della Sicurezza e Difesa ucraina.

Il catalogo allegato conteneva tra gli altri cannoni automatici antiaerei 23mm ZU-23-2, progettati in URSS e assemblati in Polonia.


Il 9 settembre 2015, il contratto per spedire in Ucraina 265 cannoni antiaerei ZU-23-2 per 14,575 milioni di euro, era pronto per la firma: (foto sotto) ... 


Tra l’altro, la storia dà ulteriore respiro al nobile appello di Gerashenko “a raccogliere informazioni sui cittadini russi coinvolti nell’operazione aerea contro lo “Stato islamico” in Siria, in modo che i militanti dello Stato Islamico e i loro amichetti in Russia e Caucaso riescano a trovarli in un secondo momento e a vendicarsi secondo la sharia“. 

I legami tra ucraini e Medio Oriente non sono a quanto pare solo verbali…

Anton Gerashenko
"Anton Gerashenko" 

Fonte: Oriental Review
Traduzione: Alessandro Lattanzio, Aurorasito