Una serie di eventi fa riflettere. Tra un attacco di terroristi cosiddetti islamisti ad Aktobe all'arresto di persone influenti per tentato colpo di Stato, la situazione è particolarmente tesa in Kazakistan. Delle informazioni diffuse contemporaneamente dai media, non è possibile dire se siano correlate.
Un gruppo di terroristi che si ritengono islamisti, attaccava la città di Aktobe, centro amministrativo occidentale
Il 5 giugno, un gruppo di individui derubava due negozi di armi, uccidendone i proprietari e sequestrava un autobus e un’auto della polizia, per poi attaccare un edificio della Guardia Nazionale, prendendo ostaggi, e varie stazioni di polizia in tre quartieri della città, causando 6 morti, 3 civili e 3 poliziotti, e una dozzina di feriti. L’operazione antiterrorismo fu lanciata, i terroristi furono identificati, due arrestati e cinque eliminati.
Un gruppo di figure influenti del regime viene arrestata per tentato colpo di Stato
Il Comitato di Sicurezza Nazionale annunciava il 6 giugno che un gruppo di alti funzionari e militari veniva arrestato perché sospettato di aver organizzato un tentativo di rovesciare il regime. Tra costoro si segnalava la presenza del maggior-generale Doskalev, dell’ex-primo vicedirettore della regione meridionale del Ministero degli Interni Ajtbekov, dei membri del comando della regione meridionale del Dipartimento della Difesa B. Jumin e K. Pernebaev e dell’ex-viceprocuratore generale ed ex-membro del Consiglio costituzionale Ilija Bakhtibaev. E quest’ultimo è interessante perché già alcuni anni fa presiedette ad Almaty una tavola rotonda organizzata dall’ODIHR dell’OSCE, con vari personaggi statunitensi, sull'indipendenza della magistratura in Kazakhstan. Va detto che è normale in tali strutture.
Un affarista arrestato per aver tentato di costituire un governo parallelo
L’elemento finale di tale strana saga è la comparsa sui media di un uomo arrestato a fine gennaio 2016. L'affarista Tulechov che organizzò in diverse città del Kazakistan varie manifestazioni, avendo come pretesto la riforma agraria. L’obiettivo era destabilizzare il governo con manifestazioni organizzate e violenze, permettendo di creare un governo parallelo chiamato a prendere il posto del governo ufficiale delegittimato. Ogni riferimento a fatti e personaggi reali non è casuale…Qui, però, il collegamento avviene col gruppo di ufficiali e soldati arrestati il 6 giugno.
Che dire?
Sembra che diversi scenari su una “successione” vengano attuati. Una sorta di prova generale per testare la resistenza del regime del Presidente, ben lontano dall'essere anti-americano, N. Nazarbaev, vedendo quali tipi di azione siano più efficaci o come combinarli. Vedere come il regime reagisce e quali siano i suoi limiti. Tali informazioni permettono di adattare alle esigenze locali le ben collaudate tecnologie delle “grandi rivoluzioni popolari democratiche pro-europee”, di cui si conoscono i risultati disastrosi nei Paesi che hanno avuto la debolezza di accettare.
PS: Nella cerimonia del 9 maggio, il Presidente kazako Nazarbaev fu tutto il giorno a fianco del presidente russo, a non più di un metro.
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