giovedì 25 maggio 2017
L’attentatore di Manchester era vicino ai servizi segreti inglesi
Contrariamente alla stampa o ai genitori, Salman Abadi Labidi, presunto attentatore sucida di Manchester, non era un profugo, ma aveva beneficiato di uno dei tanti programmi speciali di protezione dei servizi segreti inglesi. Salman era nato da genitori libici, prima di essere reclutato dagli inglesi. La sua copertura fu bruciata accidentalmente da un parente della moglie, Samia Tabal, poco dopo il fallimento di una vasta operazione dell'esercito libico per uccidere Muammar Gheddafi. Quest'ennesima congiura contro Gheddafi innescò non solo una delle più grandi purghe nei servizi di sicurezza, ma la dissoluzione delle Forze Armate libiche, sostituite da ciò che Gheddafi chiamò "popolo in armi", concetto vagamente ispirato ai sistemi svizzeri e svedesi di difesa logistica e che si rivelerà fatale nel 2011, quando la Libia fu attaccata dalla NATO. Ufficialmente, Abadi fuggì dalla dittatura di Gheddafi rifugiandosi nel Regno Unito.
Gli Abadi risiedettero prima a Londra, prima di trasferirsi nel sobborgo di Manchester dove risiedette per oltre un decennio. Come molti giovani delle periferie delle città europee, Salman crebbe senza riferimenti e mostro particolare entusiasmo verso la cosiddetta "Primavera Araba" al punto di voler unirsi ai ribelli libici. Ciò naturalmente attirò subito l'attenzione dei servizi segreti inglesi responsabili della perlustrazione delle periferie in cerca di candidati disposti a sacrificarsi in battaglia contro i nemici di Sua Maestà, in nome di Allah. L'attentatore suicida che ha colpito il concerto pop di Manchester causò 22 morti e 50 feriti, secondo un rapporto delle ultime ore. La polizia inglese rivelata rapidamente l'identità del presunto terrorista, suggerendo che non fosse solo conosciuto, ma supervisionato dagli agenti che seguivano l'ambiente dalla quale proveniva. Questi dettagli non sono stati trasmessi dai media europeo e probabilmente non lo saranno mai. La ragione di stato lo chiede.
Strategika51
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ciao Vincenzo bell'articolo by avv. Sorrentino, a presto
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