In pieno panico e in piena isteria politica, lo SIIL attacca la parte est dell'arcipelago delle Filippine del Presidente Rodrigo Duterte, subito dopo la visita del presidente filippino a Mosca. Un'azione militare, quella dello SIIL, che arriva subito dopo all'ennesimo schiaffo di Duterte in Asia, rifilato a Washington. Stringere relazioni con Mosca è uno delle politiche principali di Duterte. Stesso vento politico anche in Sud Corea, con il neo eletto presidente Moon Jae-in. Contrario al dislocamento del sistema missilistico atlantista THAAD, al ingerenza statunitense nelle questioni interne e favorevole al dialogo con il vicino del nord.
Gli USA perdono pezzi per strada. I tasselli dell'enorme puzzle geopolitico globale si disperdono mentre prende sempre più forma l'ordine multipolare. L'intero apparato politico statunitense stride i denti dinanzi a quello che per loro è la fine dell'impero detentore del titolo di guida mondiale.
Nessun commento:
Posta un commento