"Il miglior modo
per predire il futuro è inventarlo", così dichiarava Alan Kay, tecnico informatico
statunitense.
Ci siamo mai chiesti, quale sia l'importanza strategica
della Repubblica Islamica dell'Iran, in Medio Oriente ? L'Iran oggi riveste un
ruolo prestigioso nella trasformazione "in senso positivo" della
regione, interessata nell'ultimo decennio da continui stupri per mano
occidentale. C'è chi osserva l'Iran come un paese con cui avviare relazioni
commerciali e politici come la Siria di Bashar
Al-Assad e chi invece sotto un'ottica differente (una terra da conquistare
e dirigere con un regime spietato e anti-democratico), questi sono gli USA
mantenuti a bada da Tel Aviv, Neocon e CIA.
Esistono interessi nel gettare l'Iran nel caos geopolitico e
conquistarne il controllo ?
Molto probabilmente si. Basti osservare i conflitti tutt'ora esistenti lungo i confini in Siria/Iraq e nello Yemen. Volti alla destabilizzazione di Teheran.
Ecco perché:
1) Verso il 2014 membri del sistema di sicurezza informatico
israeliano, Unit 8200, riuscirono a
sviluppare un malware (virus) che era in grado di destabilizzare per un arco di
tempo determinato le centrifughe delle centrali nucleari iraniane. Questo
malware denominato "Stuxnet"
rappresentò una novità assoluta nel mondo degli studi strategici e di
sicurezza: fu infatti il primo vero attacco cyber studiato per generale una
distruzione esterna al dominio generale. Israele utilizzò questo strumento
informatico per destabilizzare la centrale nucleare di Natanz (http://www.isisnucleariran.org/sites/detail/natanz/).
Gli ingegneri della stazione nucleare riuscirono dopo ore a ripristinare il
normale funzionamento del sito.
2) Nel mese di settembre del 2015, durante le celebrazioni
del pellegrinaggio alla Mecca, oltre mille persone sono decedute durante
l'enorme calca che quotidianamente si crea in Arabia Saudita. Furono circa 1090
i corpi individuati. Secondo rapporti mediatici il "massacro" fu
opera di agenti dell'intelligence israeliana riuscendo a sequestrare membri della
politica iraniana. Come l'ex ambasciatore di istanza in Libano, Ghazanfar Roknabadi. Notizie
trapelarono anche da Bruxelles, dove funzionari dell'amministrazione europea
riuscirono a mantenere calme le acque. Anche i russi fecero la loro parte,
riuscendo a catturare informazioni circa l'accaduto. Il fine ultimo, secondo
fonti arabe come Nahrin Net (http://awdnews.com/top-news/report-mossad-and-saudi%E2%80%99s-pre-coordinated-the-mina-stampede-to-abduct-key-members-of-the-iranian-revolutionary-guards-corps-irgc)
era, una volta sequestrate le persone interessate, tentare di estrapolare
informazioni in merito a documenti riservati riguardanti testate missilistiche
iraniane.
3) Infine, nel mese di gennaio di quest'anno, presso le
coste iraniane furono fermate ben due navi che battevano bandiera statunitense.
Dove 10 membri dell'equipaggio ben attrezzati militarmente furono bloccati dai
Guardiani della Rivoluzione iraniana, con l'accusa di essere entrati in acque
iraniane. Secondo le prime notizie, le due imbarcazioni ebbero guasti al motore
che le avrebbero spinte verso le coste arabe. Una messa in scena ovvio.
Possibile che ben due imbarcazioni militari avrebbero avuto contemporaneamente
problemi ai motori ? Perché, allora, avvicinarsi alle coste armati fin sopra
l'ultimo capello ? Tutto ciò puzza letteralmente di marcio.
Un prossima attacco è alle porte e sarà gran lunga peggiore
del primo.
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