martedì 6 ottobre 2015

Le operazioni congiunte dell'asse Iran-Russia-Iraq-Siria nel conflitto in Medio Oriente



L’accordo tra Russia, Siria, Iran e Iraq sulla creazione di un centro d’informazione per coordinare la lotta contro lo SIIL a Baghdad ha ricevuto ampia copertura mediatica in Iraq. Numerosi esponenti politici iracheni ed esperti hanno già espresso approvazione su questa fase dato che il centro presiederà raccolta ed analisi delle informazioni sullo stato della lotta allo SIIL fornendo ai quattro Stati succitati informazioni il più accurate possibili. 

Il presidente della commissione Difesa e Sicurezza del Parlamento ritiene inoltre che i quattro Stati potranno finirla con lo SIIL più velocemente della “fallita coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti”, dichiarando che crede nella Russia come partner e soggetto politico capace di continuare a sostenere l’Iraq. Secondo il giornale elettronico Sawt al-Iraq, questo accordo dei quattro Paesi aiuterà Baghdad nella lotta al terrorismo e al SIIL. Secondo il media lo sforzo comune comporterebbe un salto di qualità nel rafforzamento dell’Iraq e nella stabilizzazione del Medio Oriente.

La Federazione russa è tra gli Stati che creano il centro informazioni di Baghdad. Gli Stati fondatori, tranne l’Iraq, non fanno parte della coalizione degli Stati Uniti, quindi, l’Iraq può svolgere un ruolo di collegamento tra Oriente e occidente nella lotta agli islamisti. 

Secondo il politico e giornalista "Muhammad Abdul Jabar al-Shabut" è convinto che la Russia si muova molto più velocemente degli Stati Uniti, e dato che si ritiene in Iraq che la coalizione internazionale di Washington combatta lo SIIL in modo letargico, i quattro Stati hanno la possibilità di “dare l’esempio”. Gli eventi nella regione nelle ultime settimane, secondo l’esperto iracheno, si sviluppano più velocemente di prima, mentre sempre più capi occidentali cambiano posizione sul ruolo che il presidente siriano Bashar al-Assad può svolgere in futuro. Il giornalista iracheno ha recentemente notato che c’è crescente consapevolezza sul pericolo terrorista nel mondo, e un riavvicinamento iraniano-russo-statunitense può salvare il mondo dalla nuova minaccia nazista che si nasconde sotto la maschera della lotta per l’Islam.

Fonte:Journal Neo

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