L'inviato della TV, Euronews, Sergio Cantone ha incontrato il Presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko. Protagonista, nel conflitto in Ucraina.
Sergio
Cantone, Euronews:“Signor Presidente, benvenuto a Euronews. È preoccupato per
quanto sta accadendo in Ucraina, mi riferisco alle tensioni e alle violenze
dovute al conflitto; che soluzione propone come via d’uscita?”
Alexander
Lukashenko:“Si, sono preoccupato perché gli scontri sono in corso in un paese
vicino al nostro, vicino ai nostri fratelli, alla nostra gente. La situazione
potrebbe essere risolta entro un anno, sempre che Ucraina, Russia e Occidente
lo vogliano veramente.”
Euronews:“I
nostri telespettatori sono sicuramente interessati a conoscere il contenuto di
questo suo piano.”
Alexander
Lukashenko:“Si tratta di una decisione difficile e anche pericolosa. Ma se
dovesse persistere la diffidenza tra Occidente e Russia e tra Russia e Stati
Uniti, sarei pronto a usare il mio esercito per separare le due parti in
conflitto e ad inviare un contingente bielorusso in Ucraina. Questo è il mio
piano se parliamo del conflitto. Se parliamo invece in generale della
stabilizzazione della situazione in Ucraina, penso sia necessario una riforma
costituzionale, una riforma dell’intero processo politico in base ai principi democratici.
In Ucraina ci sono oligarchi molto potenti, i cui interessi vanno ben oltre i
confini del Paese, hanno soldi ovunque e non hanno nulla in comune con il
popolo ucraino.”
Euronews:“Siete
pronti a riconoscere le Repubbliche autonome di Donetsk e Lugansk?”
Alexander
Lukashenko:“No, su questo manteniamo la nostra posizione, siamo completamente
in disaccordo. Non vogliamo la disintegrazione dello Stato ucraino. Molti
pensano che l’integrazione della Crimea sia stata un errore, perché era una
parte di territorio russo. Ecco secondo me questo è un approccio sbagliato.”
Euronews:“Pensa
di avere un ruolo neutrale in questo conflitto? Io ho come l’impressione che si
stia puntando il dito solo contro la parte ucraina e non contro i separatisti
filo-russi, e poi non ha menzionato il progetto russo di Novorussia, che è un
elemento di instabilità per l’area.”
Alexander
Lukashenko:“L’Ucraina è diventata teatro di azioni militari e di dispute tra le
grandi forze geopolitiche; come ho già affermato questo non riguarda solo
l’Occidente. Russia e Occidente hanno commesso molti errori, ma inizialmente la
responsabilità maggiore non è stata della Russia, ma dell’Occidente. Non è
stata Mosca a fomentare le proteste a Maidan; sono stati alcuni funzionari
degli stati occidentali che di proposito hanno voluto istigare i manifestanti
di piazza Maidan. Secondo punto: ho sempre sostenuto di non riconoscere il progetto
del neo-stato di “Novorussia”. Sono per l’unità e l’integrità dello Stato
ucraino. Non ci dovrebbero essere conflitti in zone come Transnistria e
Nagorno-Karabakh, dove invece la situazione è sempre molto tesa ed esplosiva.
Come persona, e come presidente della Bielorussia, non voglio la guerra, anche perché
noi siamo un paese molto vicino all’Ucraina.”
Euronews:“La
Crimea è stato un tipico caso di violazione della legge internazionale, la
violazione dell’integrità territoriale di un paese europeo, l’Ucraina. Ed è
successo dopo la caduta di un regime a Kiev. E’ d’accordo?”
Alexander
Lukashenko:“No, assolutamente no. Intende forse dire che quanto accaduto in
Crimea, è stata una vendetta della Russia per i fatti di Maidan? Assolutamente
no. E’ stato solo il risultato di azioni sbagliate del governo ucraino in quel
momento.”
Euronews:“Non pensa che invece stiamo assistendo a una sorta di
guerra civile all’interno del mondo post-sovietico e quello che è successo in
Ucraina è stata una specie di onda d’urto che ora sta coinvolgendo il suo
paese, la Bielorussia, la stessa Mosca,la Federazione Russa. Forse questo è il
motivo della forte preoccupazione da parte di entrambi i paesi.”
Alexander
Lukashenko:“Nei paesi post-sovietici le persone sono disilluse dalla
democrazia. Le persone sostengono e vogliono uno stato forte, che riesca a
contrastare il caos e la guerra civile interna; e questo sta accadendo specie
dopo gli eventi in Ucraina.”
Euronews:“Il
fatto che le persone siano stanche della democrazia significa che una parte
dell’opposizione politica deve andarsene all’estero oppure fa parte solo di un
disegno politico da parte di chi sta al potere?”
Alexander
Lukashenko:“A chi si riferisce: a Bielorussia, Ucraina o Russia.. Per quanto
riguarda i leader dell’opposizione, noi non costringiamo nessuno ad andarsene.
La legge dovrebbe essere rispettata da tutti, da chi sta al potere e dai leader
dell’opposizione. In caso di violazione della legge allora è necessario
prendere provvedimenti.”
Fonte: Euronews
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