giovedì 6 novembre 2014

Il Lussemburgo culla di lucro per l'Imperialismo

Una notizia che ha fatto tremare tantissime testate del continente europeo. Uno, degli stati più piccolo d'Europa, ha aiutato grandi multinazionali nel risparmiare milioni di dollari in imposte. Parliamo del Lussemburgo. Un'indagine mediatica internazionale senza precedenti, ha colpito il piccolo stato europeo, dove le testate giornalistiche come The Guardian, hanno scoperto un sistema di evasione fiscale di miliardi di dollari di alcune delle più grandi multinazionali del mondo. 

Un documento di circa 28000 pagine, detiene al suo interno gli innumerevoli accordi fiscali, dichiarazioni e altri documenti relativi a le oltre 1000 imprese che hanno agito e contribuito a creare questo enorme sistema di evasione fiscale senza precedenti. I documenti mostrano che le grandi aziende, tra cui Finmeccanica o grandi aziende britanniche farmaceutiche come Shire, con sede in Irlanda e Regno Unito, abbiano usufruito di complesse reti di prestiti interni e pagamenti di interessi che hanno ridotto le innumerevoli imposte delle società. Purtroppo questi accordi, firmati fuori dal Gran Ducato, legalmente sono corretti. 

I documenti mostrano anche come ben 340 aziende globali hanno messo a disposizione delle loro strutture alle istituzioni del governo centrale del Gran Ducato. La massiva cooperazione mediatica tra i migliori giornalisti dei 28 paesi membri dell'UE ha portato a galla cooperazioni con aziende come la Pepsi, Ikea, Heinz, JP Morgan o addirittura gruppi farmaceutici come Laboratories e aziende come Amazon, Duestche Bank. Queste rivelazioni hanno tratto in ballo quindi il nuovo presidente della commissione europea Jean-Claude Juncke, che fu primo ministro del Lussemburgo tra il 1995 e il 2013. Una figura, non certo carina, quella della intera Unione Europea, che ha dimostrato ancora una volta di volere agire per conto del capitale internazionale e dell'Imperialismo. 

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