venerdì 2 ottobre 2015

Cosa si muove a Riyad ?

    "Ghazanfar Roknabadi"

Sparatoria in Oregon

di Aanirfan

In Arabia Saudita oltre mille persone sono decedute calpestate dalla calca durante il pellegrinaggio mussulmano alla Mecca il 24 settembre. Circa 1090 corpi sono stati recuperati.

Ci sono rapporti, dove il Mossad ha convinto un principe saudita ad organizzare tutto ciò, in modo che determinate persone di nazionalità iraniana, sarebbero scomparse tramite sequestri.

"Dalle notizie riportate da "Nahrin Net" per conto di determinati funzionari politici che lavorano nell'Unione Europea si pensa che ci siano bisbigli nei cerchi diplomatici di Bruxelles che, tutto ciò che è accaduto alla Mecca, era il risultato di un'operazione di intelligence israeliana e saudita contro l'esercito iraniano e funzionari politici iraniani ..."

"Secondo la stessa agenzia di stampa citata sopra, secondo un rapporto di un'agenzia di spionaggio europea, poi confermata da funzionari di Bruxelles, indica che il Mossad ha adoperato tale evento, quello della calca precipitosa, per sequestrare funzionari di alto livello iraniani."

I funzionari rapiti dall'intelligence israeliana con collaborazione saudita sono persone molto vicine al Corpo Militare della Guardia Rivoluzionaria, esercito iraniano. Inoltre l'ex ambasciatore iraniano di istanza in Libano, Ghazanfar Roknabadi è stato rapito durante il rito alla Mecca.

"Il Sig. Roknabadi è molto vicino a personale che detiene segreti in merito agli armamenti missilistici di Hezbollah (il Partito di Dio libanese) da Teheran. Attualmente, molti diplomatici dell'UE non hanno preso in considerazione tali informazioni, addirittura i russi si pensa che siano stati in grado di estrapolare tali notizie dall'intelligence occidentale. Gli israeliani sono curiosi di scoprire i segreti dell'industria missilistica iraniana.

Washington ha iniziato un riposizionamento delle sue truppe, dall’Europa occidentale e dal Medio Oriente verso l’Estremo Oriente. Questo non significa che vada ad abbandonare queste regioni, ma che desidera garantire in altro modo la loro sicurezza.

Tel Aviv sta conducendo negoziati segreti con l’Arabia Saudita. Delle delegazioni ad alto livello si sono incontrate cinque volte in India, in Italia e in Repubblica Ceca.


Israele e l’Arabia Saudita hanno finito per accordarsi su diversi obiettivi.
Sul piano politico:
- "Democratizzare" gli Stati del Golfo, ossia coinvolgere i popoli nella gestione dei propri rispettivi paesi, affermando nel contempo l’intangibilità della monarchia;
- Cambiare il sistema politico in Iran (e non più fare la guerra all’Iran);
- Creare un Kurdistan indipendente al fine di indebolire l’Iran, la Turchia (per quanto a lungo costituisse un alleato di Israele) e l’Iraq (ma non la Siria, che è già indebolita durevolmente).
Sul piano economico:
- Sfruttare il campo petrolifero Rub’al Khali e organizzare una federazione tra l’Arabia Saudita, lo Yemen o l’Oman e gli Emirati Arabi Uniti;
- Sfruttare i campi petroliferi dell’Ogaden, sotto controllo etiope, mettere in sicurezza il porto di Aden nello Yemen, e costruire un ponte che colleghi Gibuti allo Yemen.
In altre parole, se Tel Aviv e Riad fanno «buon viso a cattivo gioco» e ammettono che i due terzi dell’Iraq, la Siria e la metà del Libano siano controllati dall’Iran, intendono:
- Assicurarsi che l’Iran rinunci a esportare la sua rivoluzione;
- Controllare il resto della regione, escludendo la Turchia che è succeduta all’Arabia Saudita nella supervisione del terrorismo internazionale e ha appena perso in Siria.


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