sabato 9 aprile 2016

Il petrolio dell'ISIL brucia ancora


L'impegno dell'Aviazione russa nell'est siriano continua con intensità, causando sempre più danni alla logistica del cosiddetto "califfato" del Mossad e della CIA (e dei loro manutengoli turchi e sauditi). Siamo in grado (http://palaestinafelix.blogspot.it/) di confermare che un'autocolonna di cisterne cariche di greggio rubato a giacimenti siriani è stata individuata, bombardata e incendiata nei pressi di Sukhanah da cacciabombardieri russi.


Il rapporto sull'azione segnala come questo convoglio lungi dall'essere composto di 40 o 50 veicoli come succedeva in passato non superava la decina, di cui sei sono andati immediatamente distrutti, segno che gli jihadisti cercano di disperdere i loro trasporti sperando che divengano meno individuabili.

Chissà come mai quando li "bombardava" l'USAF che dispone tra le basi NATO, saudite, qatariote, barheini e giordane di centinaia di apparecchi in tutto il Medio Oriente le autobotti dell'IS giravano in processione a gruppi di cinquanta a cento alla volta.

Come mai ?

almasdarnews


di "Maurizio Blondet"

Questa carta Raffigura la strada che collega Mossul – conquistata dal Califfo nel 2012, sorprendendo gli americani – alla raffineria di Batman in Turchia. Sono 344 chilometri, non pochi. Ebbene: per questa trafficatissima strada passa, su un gran traffico di camion, il greggio che Daesh succhia dai pozzi iracheni in suo possesso. Almeno 20 mila barili al giorno, il 10 per cento della produzione irachena, che vengono convogliati alla raffineria turca per la raffinazione. L’arteria che garantisce l’autonomia finanziaria, anzi la prosperità del Califfo.

http://www.maurizioblondet.it/modesta-proposta-per-vincere-lisis/

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