mercoledì 15 luglio 2015

La "De-Dollarizzazione" avanza


Il dollaro statunitense è stato un grande sostenitore del commercio nell'ultimo secolo.

Il dollaro arrivò ad una percentuale di circa il 71% di riserve valutarie estere. (Insieme di attività finanziarie espresse soprattutto in oro (v.) e valute estere (v.), detenute dalla Banca centrale (v.) di un paese allo scopo di garantire prestiti esteri e saldare eventuali deficit della bilancia dei pagamenti (v.). )

La sua percentuale poi è crollata, arrivando al 62%, nel 2014. 

Il dollaro quindi sta perdendo il suo status di valuta di riserva estera.
Infatti, in ogni secolo, dal Rinascimento ad oggi la valuta di riserva mondiale cambia.

Portogallo, Spagna, Paesi Bassi, Francia e UK hanno avuto la propria valuta globale di riserva dominante in periodi diversi.

Il grafico mostra come il commercio si stia spostando. (Sotto)


Sempre più paesi non pagano più con il dollaro US. Tagliando quindi la sua egemonia. La stessa Repubblica Popolare Cinese sta tagliando le riserve valutarie del dollaro statunitense che si trovano nella propria struttura. Il grafico mostra la cooperazione commerciale tra i paesi che hanno attuato la politica di de-dollarizzazione.

Il culmine di questa politica economica è stata la creazione della AIIB, la Banca degli Investimenti e delle Infrastrutture Asiatica, fondata da Pechino, che includono 57 paesi mondiali con un capitale di 100 miliardi di dollari. 

Le altre recenti attività commerciali della Cina riguardano: 30 anni di cooperazione energetica con la Russia a partire dal 2018 con un cifra pari a 400 miliardi di dollari, una seconda in campo della benzina di circa 284 miliardi e di una quota di circa l'85% delle esportazioni con l'Australia.

Ricordiamo che Cina e Russia si sono unite nel pagare in moneta nazionale, proprio per aggirare il dollaro USA.

Un rapporto del 2010 da parte delle Nazioni Unite ha posto l'abbandono del dollaro statunitense come valuta di riserva estera.

Lo stesso Consiglio del Golfo ha espresso dei desideri per una valuta di riserva indipendente.

Pechino quindi sta tentando di portare alla internazionalizzazione della sua valuta nazionale, il Yuan. Facendo crollare l'egemonia di Washington.

"La Russia e la Cina intendono aumentare la quantità di commercio con lo Yuan". Queste le dichiarazioni di Vladimir Putin. Osservazioni accolte favorevolmente dagli alti dirigenti cinesi che vogliono la propria valuta allargata ampiamente nel quadro globale. Inoltre la Cina e la Russia hanno sostenuto la diminuzione del dollaro nel commercio internazionale.
Qui l'articolo completo: Reuters.

Fonte:
Zero Hedge
Simone Editori

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